Novellatori per un giorno: Calandrino e la forchetta saziatrice

28 Mag Novellatori per un giorno: Calandrino e la forchetta saziatrice

Dopo l’attenta lettura di molte novelle del “Decameron” di Boccaccio, gli alunni della 2D della scuola Durazzo hanno provato a calarsi nei panni dei novellatori e a scrivere racconti.
Di seguito troverete uno dei testi più belli creati dai ragazzi.

Calandrino e la forchetta saziatrice

Calandrino, un pittore molto ingenuo, abitava in una piccola casetta a Firenze insieme ai suoi amici: Bruno e Buffalmacco.
Un giorno, come al solito, gli amici di Calandrino decisero di fargli uno scherzo con una forchetta brillante.
Siccome a Calandrino piaceva mangiare, i suoi amici gli diedero la forchetta brillante e gli dissero: “Questa forchetta magica riesce a farti diventare sazio già alla prima forchettata!“. E Calandrino rispose: “Orsù amici, credete di ingannarmi anche questa volta? Oggi non ci casco!“.
Allora Buffalmacco, scontento, gli disse: “Ah sì, allora ti faremo vedere chi di noi ha ragione!“.
Dopo qualche minuto portarono Calandrino a casa di Bruno, poi chiamarono Chichibio, che era d’accordo con gli amici, e lo fecero accomodare al tavolo con un piatto pieno di riso e la forchetta.
“Ora vedrai Calandrino!” disse Bruno.
Chichibio assaggiò  il primo boccone e disse “Questo riso è veramente tanto, ma sono già più che sazio!“.
“Visto!” disse Bruno. Allora Calandrino cominciò a pensare a quello che avrebbe fatto con quella forchetta,  la prese e se ne andò a casa.
Bruno, Buffalmacco e Chichibio cominciarono a ridere a crepapelle, pensando a quello che avrebbe fatto Calandrino.
Intanto Calandrino si preparò un bel piattone di pasta, subito dopo iniziò a mangiare, ma non si sentì sazio e allora pensò: “Forse subito non funziona!“. Mangiò un altro boccone, e si sentì sempre normale.
Calandrino, al secondo boccone,  s’insospettì, ma non si arrese, ne mangiò un altro, finché non mangiò cinque piattoni di pasta, riempiendosi.
Subito dopo arrivarono i tre, videro Calandrino arrabbiato e ingrassato di due chili.
Allora Calandrino disse: “Lo sapevo che era impossibile che esistesse una forchetta magica!“.
Prendendo spunto dalla volta scorsa, Chichibio disse: “È ovvio che non ti sei saziato, tu non hai mangiato il riso come ho fatto io. La forchetta funziona solo con il riso!“. E gli amici: “E, visto che ci hai risposto in modo agitato, ci riprendiamo la forchetta, almeno non potrai più usarla“.
Calandrino, dispiaciuto, se ne andò a letto per riposare.
Da quel momento, Calandrino mangiò solo riso e  comprò tutte le forchette brillanti che trovava in città, tentando di trovarne una con lo stesso potere, ma invano.

Jacopo E., classe 2 D, scuola secondaria di primo grado Durazzo