03 Lug Come un coniglio diventò sindaco
Nel bosco era il caos. Il gufo, il “sovrano” del bosco era andato in pensione senza lasciare un erede al trono, quindi si era giunti dover eleggere uno di questi.
L’ufficiale Marmotta si lamentò: “Ma i candidati sono dei poco di buono! Se ne eleggiamo uno ci divorerà”, diceva “Sì, certo, prima c’erano persone con un minimo senso della giustizia, ma sono stati sbranati tutti!”. Ci voleva qualcuno che eleggesse il nuovo sindaco. Sfortunatamente però nessuno voleva quel compito. Erano tutti spaventati all’idea di venire sbranati dai candidati che non avevano vinto.
Così ci furono tre giorni di caos completo: senza sindaco nessuno sapeva più cosa fare. L’ufficiale Marmotta prese in mano la situazione: -Nessuno vuole eleggere il sindaco? Quando arriverà Mastro Castoro a controllare la città e non troverà un sindaco ci costringerà a evacuare! Adesso ci penso io.
Così l’Ufficiale Marmotta annunciò che chiunque si fosse offerto per eleggere il sindaco avrebbe ricevuto 200 000 dobloni. In una casetta, viveva un coniglio con sua moglie: i coniugi Coniglio. Avevano 16 figli e vivevano in condizioni talmente gravi da riuscire a malapena a nutrirsi. Il quindicesimo figlio era il più sveglio e i genitori decisero che era giunto per lui il momento di far guadagnare qualcosa alla famiglia. Così, in un modo o nell’altro, il coniglietto, che si chiamava Luke Coniglio diventò “Colui che avrebbe eletto il sindaco”.
-Silenzio in aula! L’elettore Luke Coniglio si prepara a eleggere il sindaco-. La sala ammutolì. I candidati erano quattro: tutti feroci predatori. Uno alla volta, questi resero pubbliche le loro intenzioni e i tributi che ognuno doveva pagare. Alla fine giunse il momento che Luke sperava non arrivasse:
-Signor Coniglio, tocca a lei-.
Luke non sapeva cosa fare: tutti i candidati erano crudeli e inadatti a regnare giustamente. Passavano i minuti e dall’aula si iniziavano a sollevare mormorii di irrequietudine. All’improvviso al coniglio venne un’idea: se lui eleggeva il candidato sbagliato Mastro Castoro, l’ispettore, poteva non approvare. Quindi, se i candidati non erano accettabili, non sarebbero mai diventati sindaci. Ma quei predatori non potevano essere così sciocchi da rendersi impresentabili…o forse sí? Così Luke parlò: – Cari candidati, siamo giunti a un pareggio, non so chi di voi sia il più adatto-(…qualcuno di loro tirò fuori gli artigli…) – quindi, c’è un solo modo per trovare il vero candidato: le Prove di Platino. Tutti fecero un smorfia di incomprensione:
– E che roba è?- chiesero assieme
– Le prove di platino sono delle prove moooooooolto difficili. Chi ne vincerà di più sarà il sindaco!
E così si partì. Luke portò tutti sul fiume, dove la corrente trasportava molti sassi.
-La prima prova consiste nel rafforzare la vostra autorità. Un vero sindaco deve dimostrare cosa sa fare, quindi fatelo capire a tutti- e raccolse una pietra dalla riva. – Mordete i sassi, il simbolo della rivolta. Chi ne spaccherà di più vincerà.
Cercarono in tutti i modi di rompere quei sassi, ma le uniche cose che si ruppero furono i loro denti.
– I risultati delle gare saranno annunciati più tardi-disse Luke che, effettivamente, aveva qualche difficoltà a trovare un vincitore. Poi li portò nel sottobosco
– Ecco la seconda prova. Artigli e zanne lunghe sono segno di trascuratezza, e la trascuratezza porta alla mancanza di rispetto da parte dei sudditi. E voi non volete questo, vero? Chi sarà meno rozzo e quindi avrà meno zanne e artigli, vincerà la prova.
Subito i candidati cercarono disperatamente qualcosa di tagliente, ma non trovando nulla, iniziarono a staccarsele con le zampe. Poi Luke li portò alla palude
– Carissimi: voi siete i migliori! La natura vi ha donato i 5 sensi, ma voi non ne avete bisogno! Dovete dimostrare al mondo che l’olfatto è per i poveri e per la gente inferiore e che voi siete superiori e non ne avete bisogno. Qui è tutto umido: chi avrà il raffreddore più grave vincerà
I predatori si misero subito a nuotare. Mangiarono ninfee e bevvero acqua torbida, si sdraiarono nel fango, corsero velocissimi nel terreno putrido per sudare il più possibile.
A prova terminata si sentiva solo tirare su col naso e starnutire.
Le prove erano terminate. Luke coniglio riportò i candidati nella sala principale, proprio in tempo per l’arrivo di Mastro Castoro. Questo entrò subito per controllare i candidati
– Dunque non avete ancora un sindaco, eh? Be, vediamo chi potete eleggere-.
Appena entrato lanciò un grido. Controllò attentamente i candidati e constatò che nessuno aveva i requisiti adatti. Erano completamente fradici, raffreddati marci, sdentati e senza unghie.
Ľ unica persona a posto era Luke! Così fu lui a essere nominato sindaco e regnò giustamente. Grazie a lui, la sua famiglia diventò molto ricca ma soprattutto i quattro predatori non si candidarono mai più.
Alessandro A., classe 2 H, Durazzo Succursale via Casotti
simona fava
Posted at 10:59h, 12 LuglioMi è piaciuto molto bravissimooooooo! Matteo D. Scuola G. Da Verrazzano classe II.