Una visita alla mostra di Palazzo Ducale

Una visita alla mostra di Palazzo Ducale

Il 4 novembre la nostra classe 1A ha visitato la mostra che alcuni di noi volevano vedere da molto tempo: Dagli Impressionisti a Picasso.

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Il mondo degli Impressionisti ci piace molto perché dipingono la realtà con un occhio diverso e perché con una sola pennellata la riescono a rappresentare in un modo unico. La nostra guida, Chiara, ci ha spiegato che i quadri arrivavano tutti dal Detroit Institute of Arts.

Ecco i quadri che ci sono piaciuti di più:

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Le ballerine

Le ballerine di Edgard Degas, che raffigura la vita delle ballerine dietro le quinte.
Autoritratto di Van Gogh.
La sponda dell’Oise ad Auvers, paesaggio a riva di un fiume di Van Gogh, che ha dipinto quando era depresso, dove sfoga la sua rabbia sul quadro, dipinto con pennellate cariche di collera e usando colori freddi.
I gladioli di Claude Monet, che raffigura la moglie in un paesaggio molto bello, il suo giardino in cui gli piaceva molto dipingere.

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Donna che legge

I quadri di Picasso, Donna in poltrona, Donna che legge e Donna seduta, tutte e tre così curiose!
Allegra compagnia di Carolus Duran, fatta con tutti i particolari possibili, come se fosse una foto.
Scena di caffè a Parigi, di Henry Gervex, dove il pittore è riuscito a dipingere molti particolari come il fumo della sigaretta, la veletta sul volto della donna e i dettagli del vestito della signora di spalle.

Ci è piaciuto molto il fatto che la mostra iniziasse con il quadro di Renoir Donna in poltrona e finisse con  Donna seduta di Picasso: così abbiamo capito tutta la storia dell’arte, incominciata con un quadro realistico e finita con un quadro di figure geometriche, anche se avevano entrambi lo stesso soggetto.

Le carceri di Palazzo Ducale e la torre Grimaldina

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Torre Grimaldina

Finita la visita della mostra siamo andati a vedere le carceri e la torre Grimaldina: abbiamo dovuto indossare una retina igienica e un casco (per evitare le testate!).
La cella dei prigionieri pericolosi era buia e piccola, con moltissime scritte sulle pareti. Una di loro era stata quella di Jacopo Ruffini: era minuscola e incuteva terrore…
Quelle più grandi ospitavano più persone. L’ultima cella era quella degli artisti; era più grande e con tanti disegni bellissimi.
Da lassù c’era un panorama mozzafiato!

Sofia P., Susanna B., Anna D., Bianca G., classe 1A, Scuola Secondaria C. Durazzo

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