La carta artigianale

08 Lug La carta artigianale

Poche settimane fa la prof. di tecnologia è entrata in classe con uno zaino stracolmo di oggetti, una bacinella con un intruglio e un piccolo ferro da stiro in mano. Qualcuno di noi ha chiesto: ”Perché ha un ferro da stiro in mano?” e la prof. ha risposto: ”Oggi realizzeremo artigianalmente un foglio di carta riciclata”.

Noi un po’ stupiti, ci guardiamo in faccia l’un l’altro senza capire bene che cosa volesse dire la prof. La prof. inizia a tirare fuori dallo zaino il materiale occorrente per realizzare il foglio, e via via che tira fuori i vari oggetti ci spiega a che cosa servono e quindi iniziamo l’esperimento. Come prima cosa sulla cattedra vediamo una bacinella contenente carta riciclata spezzettata lasciata a macerare nell’acqua da un’oretta, frulliamo il tutto ottenendo un impasto, nel quale versiamo le sostanze non fibrose: il colorante rosso, la colla vinilica ed il borotalco. Rimescoliamo il prodotto ottenuto, poi lo versiamo nel piccolo telaio di legno, naturalmente la carta colorata rimane sopra e l’acqua in eccesso cola giù nella vaschetta; con delicatezza e velocità la prof. capovolge il foglio di carta su uno strofinaccio, lo appoggia sulla cattedra e lo ricopre con un altro strofinaccio, aggiunge sopra a tutto una tavoletta di legno, infine appiattisce e liscia il foglio con il matterello. Mentre procediamo con la produzione della carta artigianale, paragoniamo ogni fase del processo a quello industriale: sono proprio gli stessi passaggi, anche se realizzati con semplici strumenti, ad esempio con il matterello riproduciamo la calandratura della carta. Per farlo asciugare più in fretta abbiamo utilizzato il ferro da stiro caldo. Per una completa asciugatura abbiamo dovuto comunque attendere altri due giorni. Ecco il risultato finale: un foglietto rosa su cui tutti abbiamo scritto i nostri nomi!

Edoardo A. e Luca P., classe 1E, scuola Durazzo sede