“La principessa e l’aquila”: racconto e riflessioni dei ragazzini di quinta e di terza B, Da Verrazzano

“La principessa e l’aquila”: racconto e riflessioni dei ragazzini di quinta e di terza B, Da Verrazzano

Il 22 novembre 2017 siamo andati con altre classi del nostro Istituto Comprensivo al cinema Odeon a vedere il film “La principessa e l’aquila” del regista Otto Bell.

Prima della proiezione l’organizzatrice ci ha raccontato che Bell nel 2016 aveva visto la foto di una ragazzina in Mongolia, abbracciata ad una grossa aquila. Da lì gli era venuta l’ispirazione per realizzare un film. È quindi partito subito e in pochi giorni è arrivato in aereo nello stato asiatico e si è messo alla ricerca di Aisholpan, la tredicenne protagonista di questa storia vera.

Il film si svolge tutto in Mongolia, uno stato che si trova tra la Russia e la Cina. È un luogo molto montuoso e freddo, dove la temperatura scende anche a meno 50 gradi.
In molte zone la caccia è ancora fondamentale per la sopravvivenza delle popolazioni nomadi che ci vivono e che da millenni hanno sviluppato una tecnica particolare: quella di addestrare le aquile per la caccia.
Secondo la tradizione però solo i maschi possono diventare addestratori di aquile.

Aisholpan ha un sogno: diventare addomesticatrice di aquile; una passione ereditata dal padre e dal nonno, che la incoraggiano e l’aiutano, nonostante il disaccordo degli anziani del villaggio che pensano che le ragazze debbano imparare a cucinare e a occuparsi dei bambini per prepararsi al matrimonio.

Una delle scene più emozionanti è quando la ragazzina, con l’aiuto del padre, sale in cima a una montagna per catturare nel nido un’aquilotta di tre mesi. Da quel momento la bambina la nutre, l’alleva e l’addestra alla caccia.

Aisholpan si impegna moltissimo e in pochi mesi è pronta a partecipare al “Festival annuale delle aquile” dove venivano premiati i più bravi addestratori della Mongolia. Sarà la prima femmina a partecipare alla gara e indovinate un po’ chi vincerà quell’anno?

E ora le riflessioni dei compagni e delle compagne della classe 3 B

Del film mi hanno affascinato i paesaggi innevati della Mongolia, quei monti alti e le aquile perché era tutto fantastico (Pietro T.), sono davvero magnifici (Giada), non li ho mai visti ma con il film li ho conosciuti (Giorgia).
I paesaggi erano molto diversi da quelli che vedo (Vittoria), erano bellissimi, pieni di erba e neve (Matteo) con tanto freddo perché non avrei mai pensato che una ragazzina potesse resistere a quel freddo (Elena), mi sembra impossibile vivere lì (Arianna B).


Sono rimasto meravigliato quando Aisholpan catturava quello che sarebbe diventato il suo aquilotto perché ha dovuto scalare una montagna (Andrea). Prendere il piccolo di un’aquila rubandolo dal nido sulla montagna mi è sembrata una cosa molto difficile (Viola); la protagonista è scesa giù dalle rocce per prendere la sua aquilotta, però quel cucciolo era molto tenero. (Arianna G).
Aisholpan è riuscita a vincere il Golden Eagle Festival della Mongolia anche se era la più piccola tra tutti gli altri partecipanti che erano più esperti di lei (Katia), al torneo è arrivata al primo posto, era la sua prima gara ed io non mi aspettavo che vincesse (Lorenzo). Ha vinto anche se era solo una principiante (Agnese), teneva l’aquila sul braccio: è difficile! (Paola)
Adesso so che dove vive Aisholpan i bambini dormono a scuola e ritornano a casa il venerdì, pensavo che dormissero sempre nella yurta (Pietro B), nel suo paese si caccia con le aquile invece qui a Genova non lo facciamo (Alberto).
Attraverso le immagini ho visto che le aquile cacciano benissimo!! (Edoardo)
È stato interessante vedere come l’aquila di Aisholpan riesce a catturare una volpe perché non lo sapevo come si faceva (Mario).
Aisholpan ha imparato ad addestrare un’aquila, io non ci riuscirei! (Eleonora), non mi sarei mai immaginato che una ragazzina di tredici anni potesse fare l’addestratrice di aquile (Giovanni), che strano, una ragazza non addestra le aquile!! (Anna)


Aisholpan ha sfidato le antiche tradizioni del suo paese che non permettono alle ragazze di ammaestrare le aquile.
Io penso che fra le donne e gli uomini non ci siano differenze perché siamo tutti uguali e quindi lei poteva farcela (Arianna B ). Le donne e gli uomini sono allo stesso livello (Lorenzo), non sono diverse dagli uomini e possono fare gli stessi lavori (Pietro B), loro sono in gamba come gli uomini (Giovanni). A me sembra che le ragazze non possano fare questo lavoro perché è un lavoro da uomini! (Giada)
Invece io penso che sia gli uomini che le donne non dovrebbero fare gli addestratori di aquile perché esse vorrebbero stare libere (Arianna G).

Nel voler diventare addestratrice di aquile Aisholpan è sempre stata sostenuta dai suoi familiari.
Anch’io sono stata sostenuta molto quando volevo praticare il corso di nuoto anche se mia mamma non poteva quasi mai accompagnarmi, però si è sacrificata e adesso sono diventata una brava nuotatrice (Giorgia).
Nel periodo in cui imparavo a pattinare mi arrendevo appena cadevo, invece mamma e papà mi hanno dato la forza di continuare (Anna).
Quando dovevo imparare ad andare in bici i miei genitori mi hanno sostenuto dicendomi che potevo farcela (Mario).
Io avevo paura e non volevo andare al corso di nuoto però poi la mamma mi ha spiegato tutto, quindi non avevo più paura (Agnese).
Ero al “Parco avventura” e stavo camminando su una fune sospesa, ero attaccato con un gancio a un’altra fune ma avevo paura di cadere, mio padre mi ha dato coraggio ed ho superato la paura e non sono caduto (Lorenzo).
Anch’io sono stato aiutato da mio papà per migliorare le mie capacità nel calcio (Pietro B).
Invece io sono stata sostenuta dalla mia mamma perché esce dal lavoro alle tre per portarmi al corso di danza (Elena).
Senza il sostegno dei miei genitori non sarei mai riuscita a nuotare (Eleonora)

Classi 5 e 3 B, scuola primaria Da Verrazzano
Illustratrici: Anna e Arianna (3 B)

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
3 Comments
  • Roberta
    Posted at 14:24h, 11 Gennaio Rispondi

    Complimenti per l’articolo,ma soprattutto i disegni sono bellissimi
    Grazie

    • giorgia 3 b
      Posted at 19:01h, 12 Gennaio Rispondi

      ciao roberta io sono giorgia, una bambina di 3B, e volevo ringraziarti per i complimenti. Per favore leggi sempre i nostri articoli.
      Ti faccio una domanda, chi sei?

  • Alice
    Posted at 08:30h, 29 Gennaio Rispondi

    Sono stati bravissimi i bambini di terza, ma non dovevano svelare il finale!
    Però hanno comunque fatto un bel lavoro, complimenti!

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