26 Gen Tra i templi di Poseidonia. Archeologi per un giorno
Dopo aver studiato per un paio di mesi i Greci e molti dei loro miti, a dicembre abbiamo iniziato a parlare della Magna Grecia e quindi la maestra ha invitato un’archeologa che ha partecipato a degli scavi proprio dove c’era l’antica colonia greca di Poseidonia.
Altea Mazza, la giovane archeologa, nel primo incontro ci ha presentato sulla LIM alcune slides per spiegarci qual è il lavoro dell’archeologo. Quando si organizza uno scavo gli archeologi lavorano in squadra e ognuno svolge ruoli diversi, tutti molto importanti: lo scavatore, il fotografo, il disegnatore, il responsabile del quadrato in cui si svolge lo scavo, il redattore della documentazione e lo schedatore dei materiali.
Dopo averci fatto vedere molti disegni e foto per farci capire come si svolge l’attività e con quali strumenti, ci ha fatto dividere in due gruppi: il primo simulava lo scavo del santuario settentrionale di Poseidonia, il secondo quello del santuario meridionale.
A ognuno ha assegnato un ruolo, poi a ogni squadra ha dato un grosso scatolone in cui c’erano quattro strati di pezzetti di carta o di plastica dove aveva nascosto dei “reperti”.
Quando gli scavatori, con la paletta trovavano una statuetta, veniva fotografata, pulita e messa in una bustina. Sopra ci attaccavamo un post-it con scritta la sigla della catalogazione e il nome del reperto. Alla fine il redattore compilava il “diario di bordo” dove si raccoglieva tutta la documentazione e i disegni fatti su carta millimetrata.
Abbiamo poi verificato il lavoro fatto con Altea, che ci ha aiutato a scoprire alcuni errori: qualcuno aveva fotografato il reperto da solo, al di fuori dello strato in cui era stato trovato, così era impossibile ricordarsi la posizione precisa; altri non avevano siglato subito le statuine e quindi è stato difficile per i redattori della documentazione compilare le schede finali.
Abbiamo chiesto all’archeologa quale ruolo svolgeva lei durante gli scavi e ci ha risposto che si è sempre occupata della catalogazione dei reperti.
La settimana successiva Altea Mazza è tornata in classe, per farci scoprire in quale zona erano state trovate davvero le due aree sacre e i reperti che noi avevamo esaminato. Prima ci ha fatto vedere un video che lei ha realizzato per noi, usando le foto scattate durante il primo incontro. Questo ci è servito per ricordare il lavoro precedente, ma soprattutto è stato divertente rivederci al lavoro ed è stato particolarmente utile per Lucia, una nostra compagna che la prima volta era assente.
Poi Altea ci ha presentato delle nuove slides e dei video per farci capire come era l’antica Poseidonia (che poi i Romani hanno chiamato Paestum) come erano fatti i templi e a chi erano dedicati.
I due dell’area sacra meridionale erano dedicati a Hera, quello settentrionale ad Atena. Questi templi sono ancora ben conservati, anche se non si vedono più i colori che avevano quando sono stati costruiti
Dopo, utilizzando altri video, ci ha raccontato dei miti sulle due dee per spiegarci i simboli che le caratterizzano e che ci permettono di riconoscerle. Alcuni li conoscevamo già, ma abbiamo imparato anche delle cose nuove: perché Hera è sempre rappresentata sul trono con in mano una melagrana, oppure perché Atena viene anche chiamata Pallade e perché oltre alla civetta ha anche il simbolo di Medusa e il mantello della capra Amaltea.
Questo laboratorio ci è sembrato molto utile perché ci ha fatto scoprire molte cose nuove; il primo giorno ci siamo divertiti di più perché abbiamo imparato come lavorano gli archeologi giocando.
Il secondo incontro è stato più teorico, ma Altea è stata molto brava perché ci ha preparato una bella presentazione alla LIM, così oltre ad ascoltare, guardando le immagini o i video si memorizzano meglio le informazioni nuove.
Ad alcuni di noi è venuta voglia di fare l’archeologo, da grande.
Speriamo che Altea possa ritornare presto!
Alice
Posted at 08:42h, 29 GennaioIn effetti è stato più divertente il primo incontro, ma anche il secondo non era male!
Altea è stata proprio brava a spiegare e le presentazioni che ha preparato per noi erano proprio belle.