Because I am a girl, Parce que je suis une fille…

29 Mag Because I am a girl, Parce que je suis une fille…

Sì, proprio PERCHÉ  sono una ragazza, posso fare tutto quel che voglio della mia vita.
Proprio PERCHÉ sei una ragazza, devi seguire i tuoi sogni.
“PERCHÉ” e non “anche se”!

Il giorno dell’8 marzo, festa delle donne, abbiamo sentito nell’ora di francese una canzone con il titolo in inglese: “Because I am a girl”. Ci è piaciuta subito e quando abbiamo poi lavorato sulle parole (tutte in francese), abbiamo pensato che sarebbe stato bello fermarci un attimo su questo argomento e provare a creare un video illustrativo.

Il lavoro è stato lungo, tra ricerca delle idee, raccolta del materiale e attesa del bel tempo per poter filmare fuori nel cortile.

Abbiamo iniziato illustrando una parola o una strofa della canzone con un nostro disegno.

Poi abbiamo deciso di cambiare un pochino le parole per adattarla a tutta la classe, e quindi farla cantare a maschi e femmine!

Infine ci è venuta l’idea di cantare il ritornello in tante lingue del mondo.

Per dare più “spessore” al nostro lavoro, abbiamo anche cercato il nome e la biografia di grandi donne francesi che hanno lottato per realizzare il proprio futuro o per l’uguaglianza tra uomini e donne:

• Giovanna d’Arco

• Marie Curie

• Simone de Beauvoir

• Simone Veil

• Françoise Barre-Sinoussi
• Olympe de Gouge
• Claire Lacombe
• Coco Chanel

Ed ecco a voi la nostra produzione originale, appena uscita dagli Studi Durazzo!

Oh, a proposito, per quelli che non studiano ancora il francese, il testo della canzone dice che le ragazze hanno il diritto di sognare, di andare a scuola, di decidere del proprio futuro, di scegliere come vestirsi e chi amare, di votare e di impegnarsi nelle cause alle quali credono, tutto questo proprio perché sono delle ragazze!

E adesso, in disordine, qualche commento degli attori-registi-produttori-costumisti, ecc.

Mi è piaciuto soprattutto:

• Mettere i disegni nella valigia perché davamo tutte le cose belle a disposizione di una persona che ne aveva bisogno (Arianna).
• Collaborare tutti facendo anche lavori a casa (Emma e Anna).
• Il testo della canzone è molto bello perché ti fa riflettere su alcune cose come il fatto di avere il diritto di andare a scuola, e non solo il dovere (Martina).
• Parlare di uguaglianza e diritti delle bambine e ragazze (Giada).
• Cambiare le parole per adattare la canzone a tutti, in particolare “because we are the world” alla fine (Greta e Eleonora).
• Fare i disegni per trasmettere i messaggi della canzone (Anna Paola, Mattia e Matteo).
• L’idea di piantare il fiore con la parola che cresce e diventa bella (Elena/Elodie).
• Quando ho tolto le catene e ho dato la valigia perché mi è sembrato di liberare questa persona! (Davide)
• La libertà di poter lavorare nel cortile invece di essere sempre rinchiusi nelle aule tutte il giorno (Gaia, Andrea e Vittorio).
• Essere vestiti tutti di nero e poi tutti colorati come per magia! (Gaia).
• Mettere tante lingue nel ritornello (Leonardo).
• È stato bello lavorare con un’altra classe per fare un progetto comune (Stefano).
• La forza che trasmette la canzone, il testo e in particolare la frase “je ne suis pas docile” (Vittoria).
• Mi ha sorpreso che in poco tempo siamo riusciti a fare questo grande lavoro completo anche se non avevamo esperienza (Amine).
• Riflettere ad aspetti del mondo che non conoscevamo bene o ai quali non siamo abituati a pensare (il diritto di vestirsi come si vuole) (Alessia).
• Che un argomento delicato fosse affrontato in modo leggero e positivo (Tommaso).
• Però l’audio è stato difficile da registrare e non si sente proprio bene, peccato! (Chiara).
• Decido io della mia vita, non gli altri (Simona).
• Quando le ragazze strappano le scritte negative dalle loro facce (Patrizio).
• Produrre un video e illustrare una canzone senza limitarci al solo cantarla (Marta).
• Quando la scritta “impossible” diventa “possible” con un semplice strappo (Francesco).
• Il cartellone con le mani e le donne importanti (Carina).
• Discutere tutti insieme di un argomento di cui di solito a scuola non parliamo (Federica).
• Attraversare il muro come Harry Potter e passare in un mondo di colori e fantasia (Andrea Vittoria).
• Ricordare le donne che nel passato hanno lottato per i diritti delle donne (Gabriele).

Classi 2A e 2C, Scuola Durazzo sede