11 Giu Una cartolina dalla Mongolia
In queste lunghe settimane di quarantena chiusi in casa, le bambine e i bambini della classe V della scuola Manfredi hanno viaggiato seguendo le tracce di Guido e Adele, i protagonisti del libro Cantalamappa Atlante bizzarro di luoghi e storie curiose…
… e hanno scritto, in questi viaggi immaginari fra reale e fantastico, delle cartoline per i lettori di Miniscoop. Eccone una arrivata dalla Mongolia.
“Da alcuni giorni sono in Mongolia dove viaggio a bordo di un mini-bus russo UAZ, molto vecchio ma robusto. Al volante c’è una ragazza di nome Saran e ad accompagnarci c’è anche una guida di nome Bat. Insieme a me ci sono anche i miei genitori e mia zia Lotta.
Appena atterrati a nella capitale, per prima cosa abbiamo trovato la guida e l’autista, che ci hanno poi accompagnati a fare un giretto per Ulan Bator.
In serata siamo andati a cena tutti insieme in un ristorante vicino al nostro hotel, dove abbiamo assaggiato piatti locali. Ho mangiato dei buuz, ravioli al vapore a base di carne di pecora, che mi sono piaciuti molto.
Il secondo giorno siamo andati al Parco Nazionale Ghorki Terelj; durante il tragitto abbiamo visto diversi cavalli selvaggi.
Il paesaggio del parco era sconfinato e mi ricordava una vallata alpina, la natura era rigogliosa. Bat ci ha mostrato la famosa roccia a forma di tartaruga. Per la notte siamo stati ospitati da una famiglia di nomadi in una Ger, caratteristica abitazione di forma tonda. Il terzo giorno siamo partiti per il deserto del Gobi che si trova molto più a sud, a centinaia di chilometri dalla capitale. Dopo quattro ore di viaggio lungo la steppa mongola abbiamo sostato presso Bagagazriin Chuluu, una particolare zona rocciosa.
Passeggiando abbiamo visto delle bellissime aquile e Bat ci ha raccontato che, essendo abili cacciatrici, le aquile vengono addestrate dai cacciatori mongoli per aiutarli nella loro attività. Il giorno seguente abbiamo fatto una tappa molto interessante a Bayanzag, dove c’erano delle rocce rosse che ricordavano i canyon americani. Sul posto abbiamo avvistato con grande fortuna dei cammelli della Battriana!
Per mangiare e dormire siamo stati accolti presso una famiglia di nomadi in una “ger”, la tenda tipica.
Finalmente oggi siamo arrivati nelle Khongoriin Els, le famose dune che cantano, siamo saliti a piedi su una duna altissima, è stato molto faticoso, ma una volta in cima era una visuale così suggestiva che ti lasciava a bocca aperta.
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