20 Gen Cappuccetto Rosso “stile XXI secolo”
Le favole all’incontrario sono una tentazione irresistibile. In questa rielaborazione della celebre fiaba dei Fratelli Grimm, Mattia P. della classe 1B Durazzo ambienta le avventure di Cappuccetto Rosso in un mondo decisamente poco fiabesco, a metà strada tra il pop e il surreale…
Un giorno un lupo aspettava nel folto della foresta il passaggio di una bambina che doveva portare un cesto di alimenti.
“Porti quel cestino a tua nonna?” domandò il lupo. La ragazzina rispose di sì, allora il lupo le chiese dove abitasse la nonna, la bambina glielo disse e lui scomparve nel bosco.
Quando la ragazza aprì la porta della casa vide che il lupo aveva preso in
ostaggio la nonna, allora Cappuccetto Rosso tirò fuori dal cestino della
merenda una pistola, ma non fece neanche in tempo a puntarla addosso al
lupo che la bestia la tagliò in due con la sua sciabola.
La nonna schiacciò l’apparecchio acustico e allo stesso tempo il lupo legò le
poverette; mentre stava per trafiggerle sentì un rumore di sottofondo.
Il lupo uscì e vide tre elicotteri atterrare nel grande giardino della nonna: da ogni veicolo uscirono cinque banane armate. Le banane erano a misura umana; avevano occhi, naso, bocca, braccia e gambe e indossavano giacca e cravatta, armate di un fucile d’assalto.
Le banane ammanettarono il lupo e salutarono la vecchia compagna e il caposquadra disse alla nonna: “Grazie Falco Rosa, porteremo questo farabutto in cella, ma ora dobbiamo scappare, una banana è in pericolo, ciao!”
Le banane portarono il lupo sull’elicottero e se ne andarono.
La bambina guardò perplessa la nonna, la quale le spiegò che in passato era
stata un agente segreto e che le banane erano frutto di un suo esperimento: “Agenti Bananite”; le aveva richiamate tramite il suo apparecchio acustico.
Ma quando Manny, un cugino del lupo, ricercato in 72 stati, venne a sapere della notizia, si preparò alla battaglia.
E questo è soltanto l’inizio…
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