La scuola che vorrei – episodio 2

La scuola che vorrei – episodio 2

L’anno scorso in II A abbiamo lavorato a piccoli gruppi su alcuni argomenti di educazione civica. Uno di questi riguardava l’importanza della scuola, e del perché studiare.

#annoscolastico2023/24

Come lavoro conclusivo la prof ci ha chiesto di scrivere un testo libero su come che ci piacerebbe che fosse la scuola; potevamo immaginare l’edificio, le materie da studiare, gli orari, la valutazione, le regole, o qualsiasi cosa ci sarebbe piaciuto trovare appunto a scuola.

Ecco la scuola che vorrebbe William:

Molte volte ho pensato alla scuola che vorrei.

Mi piacerebbe avere una scuola come un campus di quelli americani, avere un posto dove condividere oltre alle lezioni anche momenti di svago, condividere le passioni che accomunano ognuno di noi, dove imparare a conoscerci bene e capire gli interessi di ognuno.
Vorrei che avesse aule più ampie e nuove, un’aula informatica, un’aula di disegno, una di laboratorio, una per il teatro, ecc.
Vorrei che ognuno di noi avesse l’occasione di approfondire la materia che più gli piace.
Sicuramente è fondamentale studiare italiano, matematica, inglese, storia, geografia e una lingua straniera; poi però sarebbe bello avere delle lezioni che tirino fuori da ognuno di noi i nostri punti di forza e quindi mi piacerebbe che si potessero scegliere le materie preferite. Chi è portato per il disegno dovrebbe avere un’ aula da disegno, approfondire storia dell’arte. Chi è portato per le scienze dovrebbe avere un laboratorio di chimica, uno di biologia e poi per me, che sono appassionato di storia di tutto il mondo militare, avere la possibilità di studiare i mezzi militari, la meccanica, il volo degli aerei da guerra. Chi è appassionato di lingue dovrebbe scegliere cosa studiare tra inglese, francese, spagnolo, tedesco, cinese, ecc.

Sarebbe bello poter avere un’ aula motoria con vari indirizzi come l’arrampicata, l’atletica, corsi di difesa personale…si perché al giorno d’oggi sapersi difendere è importante. Vedo e sento alla televisione tanta violenza e tante aggressioni nei confronti di ragazzini come me e questa cosa da una parte mi fa rabbia, dall’ altra mi fa paura perché dovremmo vivere sereni e spensierati alla nostra età ma, anche a scuola, nella nostra scuola si vive superficialmente, si giudicano le persone, si prendono in giro, si ha sempre paura di esternare i propri sentimenti o le proprie emozioni per paura che gli altri possano prenderti in giro. Devi essere amico di tutti ma non lo devi essere di nessuno. Se non fai parte del gruppo vieni additato da sfigato. Quando sento i miei genitori parlare di quando erano ragazzi loro vivevano in serenità, non c’ erano maschi e femmine divisi ma, passavano del tempo tutti insieme a ridere e a scherzare; ora non è più così: i maschi da una parte e le femmine dall’ altra. Probabilmente se ci conoscessimo come siamo dentro, quello che proviamo, quello che sogniamo sarebbe diverso ma ognuno ha paura di fare vedere chi realmente è, forse perché siamo ancora piccoli e immaturi.

Mi piacerebbe poi che la ricreazione fosse più lunga per poter chiacchierare insieme e staccare la testa dalle lezioni, vorrei che la scuola terminasse alle 12:30 per poter riuscire a riposare, a studiare con più calma e ad andare a fare sport senza fretta e senza doverlo saltare perché si finisce troppo tardi con lo studio. I professori dovrebbero insegnare per passione e non perché bisogna farlo e seguire il programma a prescindere se uno capisce o meno la lezione. Vorrei che si fermassero un attimo senza continuare a infilarci dentro la testa come se fosse un sacco da riempire mille e mille informazioni, nozioni. A volte abbiamo bisogno di riprendere fiato. So che loro non hanno colpa e so che anche a loro viene imposto di finire tutto e in fretta.

Mi piacerebbe che i voti fossero dati in base all impegno, ai lavori sui quaderni, agli appunti presi. Viviamo nell’ ansia della media sul registro elettronico, quando usciamo da scuola la prima cosa che tutti fanno è vedere il voto, se la media si è abbassata o alzata. I professori dovrebbero guardare i compiti che danno gli altri e vedere se nella giornata ne hanno troppi per inserire anche i propri. Vorrei che ad ogni argomento trattato ci fosse una verifica di controllo; non trattare cento argomenti e poi fare una verifica su tutto perché per noi diventa difficilissimo ricordare ogni cosa.

Mi piacerebbe che chi si comporta bene fosse premiato,  mentre chi si comporta male venga punito.
Sarebbe bello ogni anno andare in gita due o tre giorni in qualche città e se per colpa di chi si comporta male non è possibile farlo, allora quelle persone per punizione dovrebbero stare a casa e tutti gli altri che durante l’anno si sono comportati bene godere di tre giorni spensierati in compagnia di compagni sereni. Studiare tutta la settimana è difficile e complicato con gli impegni anche di ognuno di noi e mi piacerebbe almeno il fine settimana passare del tempo con la famiglia, andare in bicicletta, al mare, ai parchi senza dover stare chiusi in casa almeno o la mattina o il pomeriggio di tutti e due i giorni a studiare per la settimana che viene.

Un altro anno è volato e ho passato più tempo in casa a studiare che fuori di casa a respirare. Scuola, casa, un’ora di pausa dopo il pranzo e poi a studiare nuovamente fino alle 18/19 di sera, cena, mezz’ora di TV e a letto per affrontare come una macchina un altro giorno uguale al precedente… Ecco questo è quello che vorrei: respirare e vivere la mia vita, le mie passioni, la mia famiglia e la scuola in modo diverso con i compagni e con i professori che cercano di dare del loro meglio ma purtroppo non possono fermarsi a guardare negli occhi di ognuno di noi.

William, classe II A, “I 24 GATTI”, scuola secondaria Durazzo sede, a.s. 23/24

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