23 Giu Didattica a distanza: il laboratorio creativo
In questo articolo quattro brani, prodotti dalla classe II A della Scuola Fermi durante un laboratorio creativo. I bambini sono stati divisi in quattro gruppi di lavoro: i tulipani, le azalee, le stelle alpine e i dneti di leone.
È arrivato il Corona Virus
C’era una volta un piccolo piccolo virus che non aveva nessuna importanza, ma che un brutto giorno contagiò una persona e da lì iniziarono a contagiarsi molte persone.
Il virus avido, che era a forma di pan di zenzero ed era di colore azzurro, pian piano cominciò ad ingrossarsi e gli venne un gran pancione.
Molta gente finiva all’ospedale ed i dottori non riuscivano a guarire tutti. Il virus era arrabbiatissimo e voleva entrare dentro le case.
Ma un giorno Coccola, il coniglio magico, lasciò davanti alle porte tante saponette a forma di carota per lavarsi le mani accuratamente, e anche il suo amico Tino il pinguino vi lasciò molte mascherine con disegnati i pinguini sopra.
Così il virus non entrò nelle case.
Un bel giorno tutta la gente si riunì e costruì un robot risucchiavirus che catturò il brutto virus dentro una bolla.
Le bolle erano molto pericolose ma si alzò un vento magico che le fece volare lontano lontano finché sparirono dalla Terra.
Tulipani
Il Virus Dinamite
C’era una volta un piccolo piccolo virus che non aveva nessuna importanza ma un brutto giorno si diffuse nel mondo e diventò sempre più grande e tutto arancione.
Le persone si ammalavano ma un giorno uno scienziato trovò una cura per sconfiggerlo.
Il capo del virus però riuscì a scappare e meditò la vendetta per tornare più forte di prima. Inizialmente perse la strada ma avendo un navigatore sulla testa trovò un nascondiglio e per diventare ancora più cattivo si mangiò un chilo di dinamite. Poi scontrò la Terra, esplose, diventò una poltiglia e si frantumò in tanti piccoli pezzettini.
Allora Arrivò Il Mago Distrattone che con una grande scopa magica buttò tutti i pezzettini nella spazzatura. Purtroppo all’interno c’erano i germi che fecero moltiplicare i pezzetti di virus che si unirono ed ammazzarono il Mago. Ma il Mago aveva un’amica, la fatina Igienista che lo spruzzò tutto con uno spray magico e lo fece tornare in vita. Così il mago andò nella sua torre ed insieme alla fatina creò una pozione per sconfiggere il virus.
E volando sopra tutto il mondo sparsero su tutta la gente la pozione.
Il virus scomparve per sempre e tutti vissero felici e contenti.
Le Azalee
Le Lumache Speciali
C’era una volta un piccolo piccolo virus che non aveva nessuna importanza ma un brutto giorno decise di governare tutto il mondo iniziando dalla Cina, senza uno scopo preciso.
Il virus che era verde e piccolino scoprì un modo per diventare grande, mangiando grosse foglie di basilico.
Il virus così diventò profumatissimo attirando così la gente a sé che pian piano si ammalava. Così continuò a contagiare tutti finché non arrivò a Genova.
Un bambino ebbe l’idea di prendere un esercito di lumache, che sono ghiotte di basilico, per sconfiggerlo.
Ma il virus aveva dei super poteri che sono: la forza, la velocità ed il fuoco che sputava dalla bocca. E li usò contro le lumache.
Ma queste erano speciali e decisero di unirsi insieme fino a diventare un gigante a forma di uomo che mangiò il virus con tutto il suo esercito in un solo boccone. E il virus sparì per sempre dalla faccia della Terra.
Le Stelle Alpine
Il Saggio Virus
C’era una volta un piccolo piccolo virus che non aveva nessuna importanza ma un brutto giorno arrivò l’anziano dei virus che disse:”È meglio essere buoni che cattivi!”.
E lui rispose: “Vai via di qua e lasciami in pace!”. E si arrabbiò sempre di più e facendo tanti piccoli saltelli si moltiplicò e così diventarono un centinaio tutti molto arrabbiati e decisero di attaccarsi alle persone per prenderne il potere.
Il saggio era molto dispiaciuto di quello che stava succedendo, quindi chiamò un esercito di anticorpi che erano dei cerchi con dei punti verdi che iniziarono una battaglia contro il virus. Stavano già vincendo, quando i virus si unirono insieme formando un aeroplano enorme che iniziò a volare sopra le persone incutendo tanta paura.
La gente iniziò a scappare mentre il virus saggio, preso dallo sconforto, iniziò a tossire e così si gonfiò fino a diventare una mongolfiera che si alzò in volo.
Purtroppo scontrò l’aereo e si contagiò. Il saggio cadde a terra tutto ammaccato e gli anticorpi corsero a curarlo ed a guarirlo. Tutti i piccoli virus intanto scesero sulla Terra con il paracadute.
Il vecchio saggio fece una magia e li trasformò in tante nuvolette buone che volarono in aria e guarirono tutta la gente del mondo.
I denti di Leone
I bambini e le bambine della classe II A, Scuola Primaria Fermi
Una nota da parte della maestra Teresa Gatto, che ha condotto questo laboratorio creativo a distanza insieme all’insegnante di sostegno Laura Schiaffino:
“Non è stato facile parlare di questo tema, anzi, parlarne sì, i bambini sapevano tante cose, tutte, direi, e volevano raccontare.
Non pochi genitori prestavano servizio come medici o infermieri, proprio negli ospedali adibiti al COVID e alcuni proprio in terapia intensiva. Immagino come tanti altri. Come tanti altri, hanno visto il papà o la mamma tornare tardi alla sera, e soprattutto qualcuno ha visto un genitore isolarsi, dormire da solo, magari proprio nella loro cameretta, per mesi. Questi sono i racconti emersi durante i colloqui genitori.
Il problema è stato cercare, inventando, di prenderne le distanze insieme, giocarci, sollevarsi in un altro piano per esorcizzare… Il risultato, a mio avviso, è stato un racconto intessuto di ansie, paure, fughe, desiderio di catarsi; e un tornare, ad ogni turno di bambino, a ogni giro del racconto, al punto di partenza… il virus sembrava davvero invincibile nel cuore e nella mente dei bambini!
Insomma, sono racconti che, in parte, non prendono il volo per la gravità e l’eccezionalità di questo evento. Ma la consegna era di costruire una fiaba e le fiabe, si sa, finiscono tutte bene! Così, alla fine, se ne usciva sempre. Ogni gruppo di bambini è stato molto soddisfatto del lavoro. E sono stati molto contenti di leggere e ascoltare quello degli altri gruppi. Anche noi siamo rimaste contente. In barba all’innominabile.”
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