01 Feb La leggenda del Savio e del Tevere
Dalla cima del Monte Fumaiolo, sull’appennino cesenate, nascono molti fiumi, ma il più noto e importante, anche perché percorre tanta strada prima di arrivare al mare, è sicuramente il Tevere. In questo articolo, Viktoriia B. ci racconta in chiave di leggenda la sua origine.
C’era una volta un monte così alto che tutti i giorni le nuvole lo avvolgevano rendendolo praticamente invisibile all’occhio umano.
Il monte si chiamava Fumaiolo ed era abitato da folletti, fate e gnomi e mai nessun uomo avrebbe potuto metterci piede.
Un giorno, da due grotte poste sui fianchi della montagna, uscirono due zampilli d’acqua limpidissima e cristallina. Il Fumaiolo decise di chiamare una sorgente Savio e l’altra Tevere.
Una mattina, quando le sue acque erano diventate così abbondanti da averlo reso un ruscello, il Savio chiese al monte: “Tu che mi hai dato la vita, dimmi: qual è il destino di ogni fiume?”. Il Fumaiolo rispose: “Ogni fiume, dopo aver reso fertili i terreni, raggiunge il mare“.
“Se questo è il mio destino, indicami la strada più breve per arrivare al mare”, disse Savio.
“Se è questo che vuoi, dovrai percorrere la strada verso nord-est, così arriverai al mare molto presto”, affermò il Fumaiolo.
Allora il fiume salutò il monte e iniziò il suo viaggio scomparendo tra le nuvole.
“E tu?” chiese il Fumaiolo, rivolgendosi alla sorgente del Tevere: “Quale strada scegli?”. “Ho deciso di scegliere la strada più lunga perché prima di giungere al mare voglio percorrere le campagne e rendere fertili i terreni”. “Allora dovrai percorrere la strada tracciata verso sud-ovest” disse il monte. “Sappi che il tuo cammino sarà più impervio e difficile e dovrai impegnarti molto per raggiungere il mare”.
“Non mi importa”, ribattè il Tevere: “la mia fatica sarà ricompensata“.
Così anche il Tevere partì alla volta del mare.
Passarono giorni, settimane e una mattina arrivò la notizia che il Savio aveva raggiunto il mare. Il Tevere invece era ancora molto lontano, ma le sue acque nutrivano i terreni e i campi.
Passarono ancora molti mesi e tutti oramai avevano perso la speranza, quando arrivò il giorno in cui anche il Tevere incontrò il mare completando il suo destino.
Così nacquero i due fiumi, il Savio ed il Tevere.
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