Quasi Amici

Quasi Amici

A scuola, con la prof. di francese, abbiamo visto e lavorato sul film “Intouchables” (“Quasi amici” è il titolo della versione italiana).

Dopo averlo finito di guardare (in versione originale con i sottotitoli in francese), la prof. ci ha dato da fare una scheda-film con vari esercizi di comprensione e rielaborazione e, successivamente, un audio nel quale noi dovevamo descrivere il significato del film, le nostre impressioni e la nostra scena preferita, proprio come ve lo presentiamo in questo articolo.

Il film racconta di Philippe e Driss: il primo è un uomo bianco paralizzato da un incidente su parapendio, mentre il secondo è un ragazzo di colore appena uscito di prigione. Philippe assume Driss come suo badante, non per la sua effettiva bravura, ma per il suo modo di fare, diverso dagli altri candidati: Driss infatti lo tratta come suo pari, a volte anche scordandosi del suo handicap. La loro amicizia supera tutti gli ostacoli, e tra risate, lacrime e relazioni complicate, Intouchables si presenta come dei più bei film diretti da Oliver Nakache.

I due protagonisti quindi sono Driss e Philippe, interpretati rispettivamente da Omar Sy e François Cluzet. I due amici sono completamente diversi: Driss è di carnagione scura, disoccupato, adottato con molti fratelli e sorelle. Vive in un appartamento nella periferia di Parigi, è appena uscito di prigione e infine ama la musica contemporanea. Philippe è tutto il contrario, è di carnagione chiara, ricco, vedovo e padre di una figlia adolescente. Egli è disabile, vive in una villa immensa nel cuore di Parigi, e infine Philippe ama la musica classica. Sembrano avere una sola cosa in un comune: entrambi sono stati esclusi dalla società. Tuttavia, vivendo insieme nella quotidianità ed imparando a conoscersi meglio, hanno creato un legame molto più forte delle normali relazioni di lavoro!

Di questa storia così meravigliosa, quel che più colpisce è il fatto che sia una storia vera, così come raccontano le didascalie nei titoli di coda. I veri protagonisti sono Abdel Yasmin Sellou e Philippe Pozzo di Borgo, rispettivamente il badante e il disabile; quest’ultimo attualmente vive in Marocco, si è risposato, ha due bambini e ha trasferito su carta le emozioni che hanno caratterizzato questa amicizia. Ne è nato un libro commovente e generoso dal titolo “Il diavolo custode” che Olivier Nakache e Éric Toledano sono riusciti a trasformare in un film campione di incassi.

Per quanto riguarda Abdel, invece, si narra che attualmente viva in Algeria e abbia aperto un allevamento di galline, trovando il tempo di raccontare anche lui la sua storia, che sta tutta nel titolo: “Mi hai cambiato la vita” (ed. Salani).

È insopportabile, vanitoso, orgoglioso, brutale, superficiale. Senza di lui sarei morto di decomposizione. Abdel m’ha curato senza sosta come se fossi un neonato. Mi ha liberato quando ero prigioniero, protetto quando ero debole. Mi ha fatto ridere quando ero a pezzi. È il mio diavolo custode…

Questo film fa molto riflettere: per esempio, il fatto che Philippe assuma Driss, anche se senza requisiti e non abbia alcun interesse per avere quel lavoro, ma semplicemente perché quando lo incontra per la prima volta, invece di trattarlo come un disabile, lo tratta come un uomo.
Poi ci sono tanti altri particolari, scene divertenti, delicate, emozionanti o che fanno riflettere, il gioco sta solo nel trovarli!

Lavorare su questo film è stato molto bello!

Alessandro A., Alice B., Gabriele A., Lucia R., Samuele B. e Teresa L., classe III E, Scuola Durazzo sede

N.d.R. Se siete curiosi potete guardare il trailer del film in italiano o in francese

redazioneminiscoop
redazioneminiscoop@gmail.com
1 Comment
  • Elisabetta Pastorino
    Posted at 10:58h, 01 Maggio Rispondi

    Bellissimo articolo, bravi!

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