25 Mag Panathlon: la vita oltre l’impossibile
Durante questo anno scolastico, tutte le classi seconde e terze della scuola secondaria hanno partecipato al progetto organizzato dall’associazione Panathlon International “Un’ora per i disabili e contro gli incidenti del sabato sera”. Ecco gli articoli pervenuti da due delle classi che hanno assistito agli incontri.
La vita oltre l’impossibile: ecco la frase che riteniamo più opportuna per questo argomento. Guardando i video in aula LIM ci siamo accorti di quanto sia difficile, per noi appunto impossibile, la vita di questi ragazzi sfortunati.
Una vita, però, che è ravvivata e rallegrata dallo sport, che li aiuta a divertirsi , a fare nuove amicizie e a riconciliarsi con la vita quotidiana.
In aula LIM abbiamo anche visto un video sulla sicurezza, perché molti di questi ragazzi diversamente abili sono diventati tali a causa di incidenti. In palestra abbiamo provato ad immedesimarci in loro con tre giochi: il torball che è una specie di calcio da sdraiati per i non vedenti, in cui bisogna fare goal facendo rotolare una palla sonora in porta. Abbiamo anche seguito un percorso con gli occhi bendati per capire cosa si prova ad essere non vedenti. Infine abbiamo sperimentato il basket in carrozzina: dovevamo prima far canestro e successivamente una gara di velocità.
Come ha detto il nostro istruttore, ci siamo divertiti anche con i problemi e le difficoltà degli altri, ma quando abbiamo finito per noi era di nuovo tutto normale, cosa che non può succedere per i disabili veri.
Abbiamo anche riflettuto sul fatto che molti luoghi della nostra città non sono accessibili per chi ha degli handicap fisici, cosa che non facilita di certo la loro vita quotidiana. Ciò ci ha sensibilizzati rispetto a questo problema: bisognerebbe fare di più!
Vincenzo F. e Dylan R., classe 2B, Scuola Secondaria di primo grado Durazzo
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La scorsa settimana, abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad un incontro pratico ed infine teorico proposto dall’associazione “Panathlon” alla nostra professoressa. Abbiamo capito, infatti, com’è essere disabili, nei suoi pregi e nei suoi difetti, facendo alcuni sport come il basket in carrozzella. Nella parte teorica della lezione gli istruttori ci hanno spiegato che, secondo un articolo della costituzione, tutti i bambini hanno diritto di:
-vivere in un ambiente sano
-essere trattati con dignità
-essere allenati ed educati da persone competenti
-ricevere un allenamento adatto alla loro età, ritmo e capacità
-gareggiare con ragazzi dello stesso livello in un’idonea competizione
-praticare lo sport in condizioni di sicurezza
-usufruire di un adeguato periodo di riposo
-avere la possibilità di diventare campioni oppure di non esserlo.
Grazie a questo incontro abbiamo capito come, grazie allo sport, questi ragazzi si possano sentire inseriti nella nostra società.
Eh già! Aveva ragione Nadal, quando diceva che “La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni”!
Anche se non si è forti fisicamente, è la testa quella che conta.
Andrea F. e Alessandro S., classe 3B, Scuola Secondaria di primo grado Durazzo
Alice
Posted at 20:40h, 25 MaggioMi piacerebbe se anche a me faranno fare queste cose alle medie,ma dovrò aspettare un bel pò prima di scoprirlo!
Alice B. 3° Da Verrazzano
Benedetta
Posted at 21:41h, 14 GiugnoSi Alice anche a me piacerebbe fare queste cose ma non essere disabile veramente😷 benedetta M.