Miti da leggere

Miti da leggere

Vi piacciono i miti? Sì? Allora leggete i due racconti pubblicati di seguito!

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L’ORIGINE DEI FIORI
In principio i fiori erano di un solo colore: erano verdi dal gambo ai petali.
In un’isola della Grecia sorgeva una città chiamata “La Città del Sole”. Essa era stata fondata da Elio, il dio del sole, ed era una città piena di luce, dove la gente viveva in tranquillità e felicità.
Zeus era invidioso di Elio, poiché aveva fondato la bella città. Così mandò un drago, chiamato Scintilla, a distruggerla. Scintilla sparava fulmini dalla bocca.Non appena il drago arrivò sull’isola, cominciò a lanciare i suoi fulmini che incendiarono la città.
Tutti erano spaventati e correvano qua e là alla ricerca di un riparo.Il figlio di Elio, Iride, anche lui cittadino della città, si accorse del pericolo e decise di intervenire per salvare gli abitanti. Prese la sua lancia magica, chiamata “Raggio di Luce”, e corse incontro al drago, che aveva già fatto crollare le mura circostanti. Appena lo vide, Scintilla scagliò dei fulmini spaventosi contro di lui.
Fortunatamente, lì vicino, si trovava una grande roccia che protesse Iride.
Immediatamente il figlio di Elio scagliò la sua lancia contro il mostro, che in un attimo si sciolse come ghiaccio al sole. L’umidità provocata causò un enorme temporale che durò un giorno intero. Sembrava che la pioggia non finisse mai. Ma improvvisamente smise di piovere e nel cielo si formò un arcobaleno completo. Elio prese i colori dell’arcobaleno, li sparse su tutta la terra e subito il verde si tinse di tante tonalità.
E fu così che nacquero i colori dei fiori.

Diego E., classe 1 D, scuola “Durazzo”

 

LA CREAZIONE DELLA LUNA

Un giorno, la dea della Luna Laila, creatrice dello spazio e delle stelle, decise di creare la stella più grande e luminosa che avesse mai creato. Allora andò nella sala delle creazioni e cominciò a cercare lo stampino più adatto; iniziò a frugare in tutto il suo laboratorio ma con scarsi risultati.
A quel punto decise di chiedere aiuto ad Acranio, dio e creatore degli uomini. Acranio riuscì ad aiutarla, donandole solo un piccolo stampino di una bimba e dicendole che era l’ultimo rimasto. La dea tornò nella sala e mise nello stampino delle lucciole al posto degli organi, dei fili di stelle cadenti e dei minuscoli crateri al posto dei capelli e della pasta lunare per la pelle.
La mattina dopo Laila vide la bambina che girovagava per la casa e decise allora di chiamarla Luna. Una volta datole questo nome, andarono sulla Terra, dove Laila presentò Luna agli abitanti, i quali, quando la videro, rimasero molto stupiti per la sua pelle grigia, per i capelli azzurri con degli strani crateri e per i suoi occhi… nei suoi occhi c’era qualcosa di strano, di indefinito: i suoi occhi sembrava riflettessero lo spazio. Il problema fu però che loro non potevano sfamare ancora una persona, però decisero di tenere con loro Luna, perché credevano fosse qualcosa di molto raro e prezioso.
Passati cinque anni, Luna diventò sempre più bella finché, un giorno, le donne del villaggio, gelose della sua bellezza, organizzarono un complotto per ucciderla. Una notte, infatti, mentre Luna dormiva, le donne accesero un fuoco e la gettarono dentro. Le ceneri di Luna salirono fin sullo spazio e si raggrupparono formando una grossa stella grigia che gli abitanti chiamarono appunto “Luna”. Laila, però, si arrabbiò e punì gli uomini facendo brillare la Luna solamente di notte invece che ventiquattro ore su ventiquattro.

Luana L., classe 1 E, scuola “Durazzo”

 

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