05 Feb La seconda A alla RAI
La classe IIA della Scuola Secondaria del nostro Istituto ha partecipato all’iniziativa “Rai Porte Aperte“, le visite didattiche presso i Centri di Produzione, le Sedi Regionali e le Redazioni dei telegiornali nazionali e regionali della RAI. Ecco quello che i nostri ragazzi, accompagnati dalle guide professionali, hanno vissuto presso la sede regionale: sarà uno sprone per qualcuno di loro per diventare, da grande, un vero giornalista?
Il giorno 26 ottobre 2017 la classe II A si è recata presso la sede regionale della Rai.
Appena arrivati il direttore, una giornalista e una segretaria ci hanno calorosamente accolto, consegnato i pass e divisi in due gruppi:
- il primo è andato a visitare gli studi e ha approfondito la parte tecnica
- il secondo si è occupato invece della parte più propriamente giornalistica
… e poi viceversa.
I giornalisti ci hanno insegnato anche un po’ di “giornalese”: abbiamo conosciuto molte parole nuove come “notizia bucata”, quando i giornalisti si fanno scappare una notizia, o “sottopancia” cioè la scritta che viene usata per i sottotitoli.
Ci siamo sentiti noi le star per un giorno perché avevamo tutti i riflettori e le telecamere su di noi e ci hanno intervistato di continuo.
Abbiamo visitato la sala di registrazione radiofonica: il TG radio è più semplice del telegiornale perché non bisogna guardare una telecamera e ricordarsi le notizie a memoria ma, mentre si registra, si può leggere il testo.
In seguito abbiamo imparato come risparmiare tempo nelle interviste con assemblaggi e tagli e abbiamo scoperto che con alcune particolari applicazioni si possono ottenere anche informazioni false.
Infine abbiamo registrato il nostro personale TGR, proprio nello stesso studio dal quale ogni giorno va in onda il telegiornale che noi guardiamo da casa.
Durante questa esperienza ci siamo divertiti e abbiamo imparato anche tante cose da un’esperienza diretta. Siamo soddisfatti di aver scoperto cosa si nasconde dietro un telegiornale e abbiamo capito che il lavoro del giornalista è molto più difficile di quanto immaginavamo.
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