02 Mag Un giusto in bicicletta
Anche la scuola Manfredi comincia a far germogliare le foglie del suo Albero delle Persone Giuste. La prima foglia, nata dalla classe 3A, è dedicata ad un grande campione del ciclismo, ma soprattuto persona giusta, che ha rischiato la vita per aiutare degli innocenti, altrimenti vittime di un destino crudele: Gino Bartali, che proprio oggi, 2 maggio 2018, viene nominato cittadino onorario dello stato ebraico in una cerimonia allo Yad Vashem, a due giorni del Giro di Italia 2018, che quest’anno parte proprio da Gerusalemme.
Vogliamo raccontare ai lettori di Miniscoop la storia di Gino Bartali, un grande campione di ciclismo.
Durante la seconda guerra mondiale ogni giorno percorreva 320 chilometri in bicicletta, da Firenze ad Assisi, per allenarsi.
Un giorno alcune persone gli chiesero se poteva aiutare a fuggire un gruppo di ebrei che si stava nascondendo per non essere catturato dai soldati tedeschi.
Avrebbe dovuto consegnare loro dei documenti falsi. Gino accettò di fare il postino, anche se sapeva di rischiare la vita. Nascose i documenti nella canna della sua bicicletta, che aveva smontato per trovare un posto sicuro dove occultarli.
Ogni giorno pedalava e quando incontrava i soldati che lo fermavano diceva a tutti che si stava allenando per le gare e lo lasciavano passare senza sospettare ciò che trasportava.
Durante il percorso in bicicletta sentiva gli spari dei soldati e le urla delle persone, ma non si è mai fermato.
Suo figlio Andrea ha raccontato che suo padre non ne aveva mai parlato perché diceva: “Il bene si fa ma non si dice“.
Il nome di Gino Bartali è scolpito nel marmo del Giardino dei Giusti a Gerusalemme dopo che nel 2013 è stato nominato ufficialmente Giusto tra le Nazioni per l’impegno speso per aiutare gli ebrei nella seconda guerra mondiale.
Matilde
Posted at 18:27h, 02 MaggioDa come lo descrivete,e’ anche per me un giusto.
redazioneminiscoop
Posted at 10:16h, 05 MaggioGino Bartali, il “Giusto” di Matilde! Bella idea!