I sogni dell’uomo nero

I sogni dell’uomo nero

Nell’ambito del progetto “L’albero delle persone giuste” la classe  III A ha scelto di ricordare attraverso una breve biografia due leader africani che, in luoghi diversi, ma più o meno in contemporanea, sono morti lottando per i diritti del loro popolo.

  • Ken Saro Wiva è nato in Nigeria nel 1941 e vi è morto nel 1995, impiccato dal regime dittatoriale del suo paese insieme ad altri militanti del suo movimento.

Durante la sua vita si è battutto per difendere i diritti delle popolazioni dei villaggi situati sul delta del fiume Niger, deturpato dai pozzi petroliferi installati dalla multinazionale olandese Shell, con il consenso del governo nigeriano. Oltre che attivista politica è stato anche un uomo di cultura: romanziere, poeta, drammaturgo, giornalista.

Tra le sue opere più appassionate ricordiamo la raccolta di racconti “La foresta di fiori”, il romanzo “Sozaboy”, storia di un bambino soldato e diverse poesie tra cui “La vera prigione”.
La sua morte brutale ha suscitato grande indignazione e rammarico in tutto il mondo cosiddetto “civilizzato” e tre anni fa, in occasione dei vent’anni trascorsi dal suo assassinio, ci sono state grandi celebrazioni nella sua terra e discorsi in sua memoria in molti paesi.

La Shell ha dovuto pagare risarcimenti milionari per i danni ambientali di cui è stata ritenuta responsabile dagli osservatori ONU, ma continua a sfruttare l’oro nero che appartiene all’Africa.

  • Stephen Biko è nato in Sudafrica nel 1941 e vi è morto nel 1977, per le ferite riportate durante la tortura ad opera della polizia.

“L’arma più potente nelle mani dell’oppressore è la mente dell’oppresso.” Bantu Stephen Biko (N.d.R.)

Fin dalla giovinezza si è battuto contro la segregazione dei neri, inizialmente nell’ambito universitario e poi nell’intera società civile. Ha fondato il movimento detto “della coscienza nera“, attraverso il quale cercava di restituire dignità e orgoglio al suo popolo, accusando spesso la gente di colore di aver permesso con la propria inerzia che si diffondesse l’apartheid.

Non è mai entrato a far parte del più famoso “African National Congress” di Nelson Mandela, ritenendolo poco combattivo.
Tenuto costantemente sotto osservazione dal governo, viene arrestato nel 1977 e interrogato per ventidue ore, al termine delle quali è ridotto ormai in fin di vita.
Pochi anni dopo la sua morte Peter Gabriel gli ha dedicato un singolo intitolato appunto “Biko“, uscita nel 1980, dove canta “potete spegnere le candele ma non il fuoco… quando la fiamma brucia il vento la renderà indomabile“.
I poliziotti responsabili del suo assassinio non sono mai stati processati.

Classe III A – Scuola Media Durazzo

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