03 Giu Ipazia e la musica dei pianeti
Noi bambini e bambine della 3B Fermi abbiamo letto il libro “Ipazia e la musica dei pianeti” perché parla di una donna che si è ribellata al pensiero di tante persone che credevano che le donne non dovessero studiare e tanto meno insegnare, dovevano essere casalinghe e badare ai figli. Noi pensiamo che questa cosa non abbia significato, come se non ci fosse il verbo in una frase.
Le protagoniste di questo libro sono Camilla, una giovane astronauta inviata nello spazio per una missione: ascoltare la musica dei pianeti e Ipazia. Camilla atterra su un asteroide sul quale incontra una donna che guarda tutto il giorno in un astrolabio, strumento inventato da lei, utilizzato per tantissimi anni dai marinai, perché serviva a localizzare i corpi celesti. Le due diventano amiche e Ipazia racconta a Camilla la sua storia.
Lei è nata ad Alessandria d’Egitto intorno al 350 D.C ed è figlia di Teone, un filosofo, matematico e astronomo che insegnava nel museo, che a quei tempi era utilizzato come scuola.
Ipazia era una ragazzina curiosa, intelligente e ribelle. Amava studiare e stare nel suo giardino nel quale vedeva la geometria e la matematica e si poneva molte domande, proprio come i filosofi. Quando diventò adulta, Ipazia, cominciò ad insegnare; raccontò a Camilla di un suo allievo di nome Sinesio, che veniva da Cirene, che si era innamorato di lei e voleva sposarla e portarla con lui a Cirene. Sinesio diceva che era troppo pericoloso per lei stare ad Alessandria: Ipazia infatti, oltre ad essere una donna insegnante sosteneva che la Terra non fosse il centro dell’Universo, questa teoria non era accettata dai Cristiani di quel tempo, perché pensavano togliesse importanza a Dio. Ipazia però non si faceva intimorire dalle minacce, sosteneva che le persone dovevano conoscere la verità e che la verità venisse solo dalla scienza, Per questo motivo, una sera, mentre tornava a casa dal Museo, venne uccisa, era l’unico modo per metterla a tacere.
Classe 3B, Scuola Primaria E. Fermi
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